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Riserva Naturale Abbadia di Fiastra

by Visitare le Marche
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Tra i territori di Tolentino e Urbisaglia, compresi tra il fiume Chienti e il fiume Fiastra, si estendono i 1825 ettari di terreno che costituiscono la Riserva Naturale Abbadia di Fiastra, istituita nel 1984 e riconosciuta dallo Stato Italiano nel 1985.

Il territorio naturale

Il vasto parco della riserva comprende diverse tipologie di ambienti naturali che testimoniano l’evoluzione del territorio nel corso dei secoli:  l’area boschiva nota coma la “Selva”, giunta intatta ai nostri giorni, rappresenta l’ultimo esempio di bosco autoctono nelle Marche ed ospita, tra la fauna selvatica, il capriolo oltre ad una vegetazione tipica; le aree fluviali conservano la caratteristica flora e fauna, con importanti flussi di uccelli migratori; i campi impiegati per l’agricoltura sono il frutto di un lavoro che si tramanda da secoli.

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Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

L’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra

La Riserva Naturale al suo interno custodisce l’antica Abbazia di Chiaravalle di Fiastra costruita dai Monaci Cistercensi nel 1142 e a cui si deve l’ottimo stato di conservazione del paesaggio naturale che ammiriamo oggi.

La storia dell’abbazia

L’allora Duca di Spoleto Guarniero II donò il territorio ai Monaci dell’Abbazia di Chiaravalle di Milano i quali iniziarono un lungo lavoro di bonifica del territorio, allora tutto coperto dal bosco, resero le terre coltivabili e costruirono la chiesa dedicata alla Vergine Maria e il monastero annesso, utilizzando anche materiali edilizi recuperati dalle rovine della vicina Urbs Salvia. Grazie al lavoro dei monaci l’Abbazia conobbe secoli floridi che caratterizzarono la storia dell’intera area, ma tra il XIV e il XV secolo il susseguirsi di più saccheggi portò al declino e all’abbandono del monastero. Le vicende del monastero proseguirono sotto il controllo della Chiesa fino al 1773, quando l’area fu ceduta alla famiglia dei marchesi Bandini di Camerino.

L’ultimo erede, il Duca Sigismondo Giustiniani-Bandini, nel 1918 lasciò tutta l’area in eredità alla Fondazione Giustiniani-Bandini che nel 1984, con la regione Marche, ha appunto istituito la Riserva Naturale Abbadia di Fiastra. Il monastero tutt’ora ospita i Monaci Cistercensi, ritornati nel 1985 su invito della Fonadazione.

Il monastero oggi

Tutto il complesso monastico ruota intorno al chiostro centrale: a nord vi è la chiesa, costruita in stile romanico-gotico; ad est di trova la Sala capitolare, luogo di riunione dei monaci; il lato sud ospita il refettorio e ad ovest c’è il cellarium, spazio usato come magazzino e deposito. Altre sale, tra cui la Sala delle oliere, l’auditorium, le cantine e lo scriptorium, completano la struttura. 

Nella zona sud, in corrispondenza del refettorio, oggi sorge il Palazzo Giustiniani-Bandini, fatto costruire dalla nobile famiglia nel XIX.

All’interno della Riserva sono stati creati percorsi pedonali, ciclistici e a cavallo e immersi nella natura si possono fare pic-nic nell’apposita area pic-nic dedicata.

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