Sul versante meridionale dell’ampia piazza della Libertà di Macerata si erge l’imponente Torre Civica, torre campanaria annessa all’adiacente edificio, un tempo sede del municipio e che oggi ospita il Teatro Lauro Rossi.
Sulla facciata frontale della torre è impossibile non notare il magnifico orologio astronomico ricostruito come il pre-esistente del XVI secolo e che la rende nota anche come Torre dell’Orologio.
La storia dell’antico orologio
Nel 1492 i Magnifici Priori, rettori della città di Macerata, decisero, secondo la moda rinascimentale del tempo, di dotarla di una torre con orologio astronomico, affinché scandisse il trascorrere del tempo e delle stagioni e, nello specifico, del susseguirsi delle coltivazioni agricole.
Nello stesso anno Matteo d’Ancona, ingegnere, fu ingaggiato per i lavori di costruzione della torre, che ultimarono nel 1653.
Successivamente, nel 1568, furono assunti i fratelli Ranieri di Reggio Emilia, nota famiglia di mastri orologiai che aveva portato a termine i lavori dell’orologio astronomico di piazza San Marco a Venezia: a loro fu affidata la costruzione dell’orologio con l’aggiunta del carosello dei Magi.
I Ranieri si fecero spedire i pezzi necessari da tutta l’Italia e assemblarono in loco il grande meccanismo manuale, che funzionò alla perfezione per oltre due secoli.
La rimozione dell’orologio
A metà ‘800 un fulmine danneggiò il meccanismo e nessuno fu in grado di ripararlo e farlo ripartire.
Nel 1881 l’allora sindaco Nazario Pantaleoni decise di rimuovere il quadrante e le statue lignee del carosello e di colmare il vuoto con una targa in onore di Vittorio Emanuele II re d’Italia.
In un secondo momento fu rimosso anche il vecchio meccanismo interno alla torre.
Oggi i pupi lignei sono conservati al primo piano di Palazzo Buonaccorsi mentre il meccanismo originale è esposto nella sala dell’infopoint proprio accanto alla Torre Civica.
Il nuovo orologio
La grande volontà dei maceratesi di riavere l’orologio secolare ha portato, nel 2015, alla ricostruzione dell’orologio astronomico secondo quello secolare nel XVI secolo, ad opera del maestro Alberto Gorla con la collaborazione scientifica del Museo Galileo di Firenze e dell’Opera Laboratori Fiorentini per la parte ornamentale.
Il moderno meccanismo automatizzato prende l’input da un pendolo centrale che scandisce gli spostamenti degli ingranaggi i quali dettano il trascorrere sei secondi, dei minuti e delle ore.
Accanto c’è il meccanismo che manovra il carosello dei magi, anch’esso ripristinato, che oggi suona due volte al giorno: alle 12 ed alle 18.
L’orologio: com’era e come è
La ricostruzione del XXI secolo è une fedele copia dell’originale seicentesco.
Nel quadrante dell’orologio astronomico è possibile vedere la rappresentazione geocentrica dell’universo con il pianeta Terra al centro ed intorno le posizioni dei 5 pianeti conosciuti in epoca rinascimentale, nonché il precorso della luna, simboleggiata da un triangolo bianco; intorno al quadrante c’è una prima fascia circolare che raffigura le costellazioni e i segni zodiacali, ed una esterna di chiusura contenente i numeri romani per le ore, segnate da un’unica grande lancetta che riporta alla sommità il sole.
Quest’orologio era ed è in grado di indicare l’ora, il mese e la costellazione in cui ci si trova.
Il carosello dei Magi
I fratelli Ranieri furono selezionati per la costruzione dell’orologio astronomico perché capaci di aggiungere il carosello dei Magi all’orologio stesso.
Al di sopra del quadrante è visibile una balaustra sormontata da una cappella che ospita la statua della Vergine con il Bambino.
Dalla balaustra, dopo che l’uccellino Cesare ha suonato la campana con il becco, si spalancano due porticine da cui escono l’angelo trombettiere seguito dai tre re Magi, i quali si inchinano dinanzi alla statua di Gesù Bambino.
Nei secoli scorsi, allo scoccare di ogni ora, il carosello andava in funzione e i Magi portavano i doni a Gesù Bambino: questo rito simboleggia il ringraziamento continuo che gli uomini devono a Gesù per il dono della vita dell’uomo della creazione in generale.
Curiosità
Il movimento “scattante in avanti” dei Magi durante il percorso è caratteristico e ripropone fedelmente quello seicentesco; proprio in questo stava l’abilità dei fratelli Ranieri: le statue si inchinavano dinanzi a Gesù Bambino, novità clamorosa dell’epoca.
Il movimento è possibile perché le statue sono cave all’interno e contengono un meccanismo che gli permette scattare in avanti con l’intento dell’inchino.
Biglietteria Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi 0733 256361
Orari di apertura: 10:30 – 13:00 | 14:30 – 17:30
La biglietteria chiude alle 17:00